Milano non smette mai di sorprendere. Nel tessuto urbano in cui design, moda e innovazione convivono in un dialogo continuo, si inserisce una nuova realtà che fa della bellezza un’esperienza totale. Non un semplice indirizzo, ma un luogo in cui ricerca estetica, cura della pelle e sensibilità progettuale convergono in un’unica visione. In via Giovanni Battista Niccolini 33, in zona Paolo Sarpi, nasce Ottodays Beauty Clinic, la prima clinica in Italia interamente dedicata ai rituali skincare ispirati all’approccio coreano, reinterpretati attraverso una prospettiva profondamente contemporanea.


Appena varcata la soglia, ci si trova immersi in un’atmosfera sospesa, calibrata con la stessa precisione con cui si definisce un progetto architettonico. Il ritmo concitato della città resta immediatamente fuori: all’interno domina una palette morbida, costruita intorno al rosa avvolgente del marmo Rosa Tea che riveste il desk d’accoglienza, mentre luci calde e suoni ovattati creano un continuum emotivo che prepara alla ritualità del trattamento. La welcome area è pensata come un piccolo salotto intimo, dove tè caldi e caffè servono da preludio a una dimensione più lenta, quasi meditativa.


Gli spazi si sviluppano su 250 metri quadrati, distribuiti con logica ordinata: cinque cabine dotate di macchinari di ultima generazione – Intraceuticals, Dermalux ed Evelab Insight – una room dedicata alla consulenza preventiva, un’area make-up e refreshment. Pur nella loro ampiezza, gli ambienti mantengono un carattere raccolto e confidenziale, come richiede ogni luogo in cui la cura della pelle non è un servizio, ma un gesto di attenzione personale.


La filosofia: un metodo che nasce dall’ascolto della pelle
La consulenza rappresenta il cuore del metodo Ottodays. Nulla viene affidato al caso: la diagnosi è il punto di partenza, un’analisi approfondita che attraverso strumenti avanzati mappa idratazione, sebo, sensibilità, barriera cutanea, trama, pigmentazione e processi infiammatori. Una lettura oggettiva, quasi scientifica, che sostituisce qualsiasi improvvisazione.


Da qui nasce il principio che definisce l’identità del centro: una pelle, una formula. Nessun protocollo standardizzato, nessun pacchetto predefinito. Ogni trattamento viene costruito sulla persona, nel rispetto del ritmo biologico della pelle e dei suoi cicli naturali. Ottodays non ricerca il risultato immediato e aggressivo, ma una trasformazione progressiva e duratura: una pelle luminosa, elastica, stabile. Una bellezza che deriva dall’equilibrio, non dall’intensità.


Il trattamento: un’esperienza sensoriale e rigenerante
Entrare in cabina significa abbandonare ogni residuo di frenesia. Ogni dettaglio – dalle superfici morbide all’illuminazione soffusa – è studiato per accompagnare il corpo in una fase di rilascio, preparandolo a un lavoro più profondo.


Il trattamento scelto, Hydra Intraceuticals Oxygen, si rivela un’esperienza rigenerante di 90 minuti. Ossigeno puro e attivi idratanti ad azione riparatrice lavorano in sinergia sulle barriere fragili della pelle, restituendo vitalità alle aree secche e disidratate con un immediato effetto glow. Il risultato è visibile fin da subito: una pelle distesa, nutrita e luminosa. Il menù della clinica abbraccia estetica avanzata e medicina estetica con trattamenti che rispettano fedelmente l’eredità della K-Beauty, traducendola secondo le esigenze della pelle occidentale. L’ispirazione è orientale, la visione è profondamente personale.


Un progetto nato da un percorso di ricerca
L’idea di Ottodays non nasce da una strategia commerciale, ma da una necessità intima e condivisa. La co-founder Jing Hu racconta un vissuto comune: «Siamo tutte ragazze cresciute in Italia, tutte con un viso asiatico. La nostra pelle sensibile, le imperfezioni adolescenziali, la disidratazione data dall’incontro tra climi diversi… Tutte queste esperienze ci hanno rese più attente, più meticolose, più motivate a cercare risposte». Prima ancora del progetto imprenditoriale, c’è stato lo studio: la partecipazione a congressi medici europei, l’ascolto di dermatologi specializzati in microbioma, infiammazione e barriera cutanea; visite a specialisti in Italia e Svizzera.


Poi l’intuizione decisiva: un viaggio a Seoul, nel cuore dell’eccellenza skincare mondiale. Lì hanno osservato da vicino i protocolli diagnostici delle migliori cliniche, comprendendo come la personalizzazione radicale, la prevenzione e la continuità siano alla base di ogni risultato autentico: non trattamenti “one shot”, ma un percorso. È in questo intreccio tra esperienza personale, rigore scientifico e sensibilità culturale che emerge l’identità di Ottodays: un metodo che rifiuta scorciatoie e promuove un’idea di bellezza fondata sulla stabilità cutanea.


L’ottavo giorno della settimana
Il nome stesso, Ottodays, suggerisce una dimensione sospesa dal tempo: un ideale “ottavo giorno della settimana”, uno spazio mentale e fisico da dedicare a sé. Una parentesi di quiete, un piccolo tempio urbano dove ritrovare lentezza, equilibrio e ascolto. Ottodays porta a Milano non solo un metodo, ma un messaggio: la bellezza autentica nasce da una pelle sana, trattata con rispetto, conosciuta in profondità.


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