C’è un desiderio quasi voyeuristico che attraversa chiunque ami l’architettura: entrare in quelle case che hanno segnato l’immaginario del design contemporaneo, osservare come la luce scivola sulle superfici, percepire l’armonia tra le forme, ascoltare le storie custodite dalle pareti. RIMOWA trasforma questo desiderio in un racconto visivo inatteso, dove non sono le persone a varcare soglie celebri, ma le valigie.

Con la serie Inside the Iconic Houses, avviata nel 2022, la Maison tedesca mette in dialogo undici architetture simbolo dell’innovazione moderna con il proprio oggetto più riconoscibile, l’Original Suitcase, facendolo sostare come un ospite silenzioso negli interni che hanno definito decenni di ricerca progettuale. Il viaggio comincia in Germania, culla del marchio sin dal 1898, quando la sua storia prese forma a Colonia insieme all’evoluzione della cultura del design. Da allora, RIMOWA è diventata parte integrante di un immaginario fatto di precisione, funzionalità e materiali dall’estetica intrinseca.

Haus Kemper – Fotografo: Simon Menges

Oggi ritorna nei luoghi che hanno nutrito la sua identità visiva, trasformandoli in scenografie intime dove la valigia diventa presenza discreta e quasi contemplativa. Tra le prime tappe, Haus Kemper, progettata da Richard Neutra alla fine degli anni Sessanta e nascosta tra i boschi di Wuppertal, rivela l’architettura come atto di trasparenza: travi che si prolungano verso l’esterno, pareti vetrate che dissolvono i confini e una pianta aperta che restituisce la visione più pura del Modernismo europeo. In questo contesto sospeso la valigia di RIMOWA appare come un oggetto che appartiene naturalmente allo spazio, un frammento metallico che dialoga con il rigore materico dell’opera.

Hexenhaus – Fotografo: Simon Menges

La narrazione si sposta poi verso un’architettura più selvaggia e intima, l’Hexenhaus di Alison e Peter Smithson, una casa-laboratorio immersa nella foresta dell’Assia, modellata da decenni di interventi e stratificazioni. Qui il razionalismo si piega all’emotività della materia, ai pavimenti dipinti da Stefan Wewerka, ai volumi che emergono come archetipi tra gli alberi. È un luogo che vibra di memoria e di sperimentazione, dove l’oggetto RIMOWA assume il ruolo di testimone discreto, quasi uno strumento che registra lo spirito di un’epoca definita da libertà e ricerca.

Vila Volman – Fotografo: Simon Menges

Dalla Germania, la Maison si proietta in Repubblica Ceca, dove la funzionalista Vila Volman celebra la chiarezza del progetto come forma di bellezza. Costruita nel 1938, Progettata nel 1938 dagli architetti d’avanguardia Karel Janů e Jiří Štursa, la villa è una composizione misurata di terrazze, pieni, vuoti e aperture che dialogano con la natura in un equilibrio quasi coreografico. In questo scenario essenziale, la presenza della valigia riflette ancora una volta la doppia anima di RIMOWA: oggetto tecnico e allo stesso tempo scultoreo, rigoroso ma evocativo, destinato a muoversi attraverso i paesaggi senza tradire la propria identità.

casa di Jozef Schellekens – Fotografo: Simon Menges

Il viaggio prosegue ad Anversa, nella casa del modernista belga Jozef Schellekens, progettata quando l’architetto aveva appena ventisei anni. Qui la Nuova Oggettività si rivela nella sua espressione più poetica: mattoni e vetro si intrecciano in una composizione che unisce tradizione e avanguardia, mentre gli interni raccontano una quotidianità pensata per essere accogliente, luminosa e funzionale. RIMOWA si inserisce in questo microcosmo con la naturalezza di un oggetto che appartiene al linguaggio del design, come se l’equilibrio tra forma e funzione fosse un filo rosso che collega la casa alla valigia.

House K – Fotografo: Simon Menges

Da qui si vola idealmente fino a Nagano, in Giappone, dove sorge la Capsule House K di Kisho Kurokawa, uno dei rari esempi ancora esistenti del Metabolismo. Le sue capsule cilindriche, autonome e impilabili, immaginate come prototipi di vita modulare e sostenibile, ricordano una città futurista racchiusa in un bosco. La valigia di RIMOWA, posta negli spazi essenziali dell’abitazione, sembra quasi rafforzare l’idea di movimento, di adattabilità, di una vita dinamica che si ricompone di volta in volta.

Monitoga House – Fotografo: Naho Kubota

Dall’Estremo Oriente agli Stati Uniti, il viaggio approda nella Manitoga House di Russel Wright, un’opera in cui l’architettura si dissolve nella natura. Roccia, bosco, acqua e luce plasmano una casa concepita come ecosistema spirituale, un luogo che interpreta l’abitare come atto di responsabilità e armonia. La presenza dell’Original Suitcase in questo contesto sottolinea la sensibilità contemporanea verso materiali, durata e rispetto dell’ambiente, elementi centrali nell’eredità del designer americano e altrettanto fondamentali nella storia della Maison tedesca.

Sonneveld House – Fotografo: Simon Menges

L’itinerario europeo riprende dalla Sonneveld House di Rotterdam, capolavoro del Nieuwe Bouwen, dove vetro, acciaio e cemento armato definiscono una residenza che anticipa la modernità come stile di vita. Le cromie tenui e vivaci degli interni, studiate per ogni ambiente, trasformano la casa in un organismo calibrato, un invito a leggere l’architettura come esperienza immersiva. Qui la valigia diventa un accento preciso, un oggetto che raddoppia l’idea di funzionalismo e la traduce in estetica contemporanea.

La ChesnaieFotografo: Simon Menges

In Francia, tra i boschi di Poigny-la-Forêt, La Chesnaie di Pierre Petit offre una parentesi Art Déco di straordinaria coerenza. Curve, superfici laccate, scenografie dipinte e artigianato d’eccellenza compongono un mondo in cui ogni dettaglio è espressione di un savoir-faire totale. L’oggetto RIMOWA, inserito in questo universo, appare come un ponte ideale tra la tradizione del décor e l’evoluzione del design industriale.

Casa Van Doesburg-Rinsema – Fotografo: Simon Menges

Il racconto di RIMOWA continua nella Casa Van Doesburg-Rinsema, manifesto tridimensionale del movimento De Stijl, un’esplosione algoritmica di geometrie, linee e colori primari. Qui la valigia si trasforma in un punto di equilibrio tra rigore e vivacità, come se la sua iconica superficie scanalata potesse dialogare con il ritmo serrato delle composizioni neoplastiche.

Schminke House – Fotografo: Simon Menges

Il viaggio si avvicina alla conclusione in Sassonia con la Schminke House di Hans Scharoun, soprannominata “Pasta Steamer” per le sue forme navali. Una casa fluida, luminosa, plastica, in cui ogni spazio è pensato per essere attraversato senza interruzioni, come un organismo dinamico modellato dalla luce. La presenza dell’Original Suitcase in questi ambienti curvilinei esalta la coerenza tra ricerca formale, tecnologie d’avanguardia e uso radicale del colore.

“See-Through House” – Fotografo: Simon Menges

L’ultima tappa conduce infine in Scozia, a High Sunderland, la “See-Through House” progettata da Peter Womersley per lo stilista Bernat Klein. Un volume trasparente immerso nella natura, un esempio impeccabile di modernismo sensoriale, dove architettura, arredamento e vita creativa costruiscono un’unica narrazione.

Fotografo: Simon Menges

L’oggetto RIMOWA, collocato tra vetro, tessuti e boschi, diventa un frammento di quella stessa visione: un design che non teme la semplicità, che cerca la verità dei materiali, che vive di continuità e di precisione. In questo percorso globale, la Maison tedesca non utilizza le architetture come semplici sfondi, ma come interlocutori. Ogni casa è un dialogo, ogni ambiente una risonanza, ogni valigia un’eco della filosofia che accompagna RIMOWA da oltre un secolo: viaggiare non come spostamento, ma come cultura del progetto, come esplorazione del mondo attraverso gli oggetti che scegliamo di portarci dietro, come incontro tra funzionalità e visione. Un omaggio all’architettura che ispira, oggi come allora.

Fotografo: Simon Menges

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