Foto: ©L. Scotti per Alessi

Nel 1985 Alessi inaugura una nuova era della propria ricerca progettuale affidando, per la prima volta nella sua storia, un incarico a un designer statunitense. La scelta ricade su Michael Graves, architetto di fama internazionale e figura cardine del movimento postmoderno. Da questa collaborazione prende vita il bollitore 9093, immediatamente riconoscibile per il suo fischietto a forma di uccellino: un oggetto che avrebbe presto superato la dimensione dell’utensile domestico per entrare nell’immaginario collettivo del design contemporaneo.

L’intuizione di Alberto Alessi fu chiara: creare un prodotto capace di dialogare con il mercato nordamericano attraverso un linguaggio estetico nuovo, seducente, quasi narrativo. Il risultato è una sintesi sorprendente tra funzionalità, ironia e poetica formale, un oggetto che ha definito il gusto degli anni Ottanta e conquistato una risonanza globale. A quarant’anni dal suo debutto, il 9093 continua a rappresentare un equilibrio impeccabile tra estetica, uso quotidiano e significato culturale, riflettendo la visione di un’azienda che ha fatto della sperimentazione la propria identità.

Foto: Alessi

Il suo impatto, del resto, è testimoniato dai numeri: oltre due milioni di esemplari venduti, nove anni come best seller assoluto dell’azienda e una presenza quotidiana nelle case di milioni di persone. Il fischio dell’uccellino è diventato un gesto sonoro familiare, un rituale domestico capace di evocare una dimensione quasi affettiva. Nel tempo, il 9093 è entrato a far parte delle collezioni permanenti di 18 musei internazionali — dal Centre Pompidou di Parigi al Victoria & Albert Museum di Londra — e ha segnato l’immaginario cinematografico con 26 apparizioni in film e serie TV.

Prodotto nei laboratori Alessi di Crusinallo, il 9093 è frutto di un savoir-faire che intreccia competenze artigianali e processi industriali: 61 operazioni eseguite con precisione meticolosa, 100 persone coinvolte in 40 anni e quasi 500.000 ore di lavoro. Un esempio virtuoso di manifattura italiana, pensato per durare e progettato per attraversare generazioni, riducendo l’impatto ambientale attraverso la longevità formale e materiale.

Foto: Alessi

«Volevo qualcosa di leggero. Non sarebbe interessante, pensai, se potessi usare l’acqua per animare l’uccellino appollaiato all’estremità del beccuccio?» raccontava Michael Graves, evocando quella scintilla progettuale che avrebbe generato uno degli oggetti più amati degli ultimi decenni.


Il bollitore 3909: la visione di Virgil Abloh per una nuova iconografia domestica

Foto: ©L. Scotti per Alessi

Alessi apre un nuovo capitolo della sua storia con la seconda collaborazione postuma con Virgil Abloh, presentando una reinterpretazione del celebre bollitore: il 3909. Una trasformazione che non tradisce l’eredità di Graves, ma la rielabora attraversandola con un linguaggio contemporaneo, profondamente radicato nei codici culturali americani.

Il 3909 nasce dall’incontro tra il design industriale e l’immaginario del basket — un universo simbolico che ha segnato la visione, la biografia e l’estetica di Abloh. Il fischietto diventa un giocatore colto nell’atto dinamico della schiacciata, gesto iconico del basket statunitense e metafora visiva di potenza, salto creativo, contaminazione culturale. Il manico e il pomolo si tingono di un viola saturo, intenso, trasformando il bollitore in un oggetto dal carattere deciso, quasi scultoreo.

Il progetto completato dopo la scomparsa dello stilista, e messo in produzione nel 2022, è stato portato avanti dallo studio Alaska Alaska, custode della sua eredità progettuale. La nuova versione è descritta come dotata di una “risonanza globale”, capace di attraversare estetiche e linguaggi mantenendo intatta la forza del gesto concettuale.

Bollitore 3909 e 9093

Il nome stesso — 3909 — ribalta quello originale, marcando una discontinuità che non è rottura, ma reinterpretazione consapevole. Se il 9093 è un classico intramontabile, il 3909 è la sua controparte contemporanea: un oggetto che guarda al futuro, integrando riferimenti culturali complessi in una forma domestica immediatamente leggibile.


Una nuova icona del quotidiano

Il bollitore 3909 non sostituisce il suo predecessore: ne amplia il potenziale simbolico, lo aggiorna alla sensibilità di una generazione che riconosce in Virgil Abloh un pioniere della contaminazione tra moda, arte, musica, design e cultura urbana. Come il 9093, anche questo nuovo modello trascende la funzione, raccontando una storia fatta di identità, dialogo tra mondi e visioni in movimento.

Con questa collaborazione, Alessi riafferma la propria capacità di interpretare lo spirito del tempo, trasformando un oggetto domestico in una dichiarazione culturale. Un omaggio alla memoria di Abloh e, insieme, un ponte verso il futuro del design.

Foto: Alessi


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