Teatro Athénée interno – fonte wikiarquitectura

Nel cuore di Parigi, a pochi passi dall’Opéra Garnier, si erge uno dei più affascinanti teatri in stile italiano della capitale: il Théâtre de l’Athénée-Louis Jouvet. Inaugurato nel 1896 e classificato monumento storico, il teatro è da sempre celebrato per la sua acustica impeccabile e per un’atmosfera intima e vibrante, capace di avvolgere ogni spettatore in un’esperienza sensoriale totale.

La sua storia, densa di metamorfosi e rinascite, inizia con un sogno chiamato Eden-Théâtre: un luogo mitico, costruito nei primi anni del 1880 in Rue Boudreau, che evocava le suggestioni di un tempio indù, un bazar delle Mille e una Notte sospeso tra realtà e fantasia. Ma la sua grandezza visionaria si rivelò effimera. Dopo chiusure e trasformazioni, l’Eden lasciò spazio a un nuovo teatro, più raccolto e sofisticato: l’Athénée, la cui prima sala nacque nel 1893 all’interno di uno dei foyer dell’Eden. Tre anni più tardi, nel 1896, il teatro assunse la sua identità definitiva, spostando l’ingresso verso Place de l’Opéra, quasi a volersi proteggere dal rumore della città e custodire la propria magia all’interno di un intimo scrigno di velluto rosso e stucchi dorati.

Teatro Eden fronte e interno – fonte wikiarquitectura

Sotto la sua cupola, ancora oggi, sopravvivono tracce dell’Eden originario: motivi indiani in rosso, nero e marrone, ultimi frammenti di un esotismo perduto, sospesi tra memoria e meraviglia.

Negli anni, l’Athénée ha accolto alcune delle figure più influenti della scena teatrale e musicale francese. Louis Jouvet, che lo diresse dal 1934 al 1951, ne fece un luogo d’avanguardia, dove tradizione e sperimentazione convivevano in perfetto equilibrio. Dopo di lui, artisti come Peter Brook, Jean Vilar, Claude Régy e Jeanne Moreau contribuirono a consolidarne la leggenda.

Teatro Athénée interno – fonte sito ufficiale Teatro Athénée

Tra il 1977 e il 1982, fu Pierre Bergé a restituirgli nuova linfa. Il futuro cofondatore della maison Yves Saint Laurent inaugurò un piccolo spazio sperimentale dedicato a Christian Bérard, trasformando la soffitta del teatro in un laboratorio creativo. Nacquero i celeberrimi Lundis Musicaux, serate dedicate alle più grandi voci liriche del tempo: da Jessye Norman a Montserrat Caballé, da Ruggero Raimondi a Kiri Te Kanawa.

Pierre Bergè al Teatro Athénée – fonte Fondazione Pierre Bergé — Yves Saint Laurent

Ma l’Athénée non fu solo il palcoscenico del gusto eclettico di Bergé. Il teatro conserva anche un legame profondo con Yves Saint Laurent, che vi portò la sua sensibilità estetica e teatrale. Nel 1978, il couturier firmò i costumi per la rappresentazione de L’Aigle à deux têtes di Jean Cocteau, riallestita proprio al Théâtre de l’Athénée-Louis Jouvet — trentadue anni dopo le scenografie di Christian Bérard.

Edwige Feuillère e Yves Saint Laurent durante la prova dell’abito della regina, atto I di L’Aigle à deux têtes (L’aquila a due teste), Théâtre de l’Athénée-Louis Jouvet, Parigi, 1978.fonte Fondazione Pierre Bergé — Yves Saint Laurent

Fu la sua prima vera incursione nel mondo della scenografia, dove l’arte sartoriale divenne narrazione. Saint Laurent orchestrò un dialogo tra barocco e modernità: la camera della regina avvolta da un fasto orientaleggiante, la biblioteca del secondo atto disegnata con rigore quasi architettonico. Come scrisse L’Est Républicain nel febbraio 1978, il couturier seppe esprimere “appieno la sua inclinazione per l’Orientalismo”, traducendo la potenza del dramma di Cocteau in un linguaggio visivo sofisticato e senza tempo.

Un legame, quello tra moda e scena, riaffiorato nella mostra “En Scène: Yves Saint Laurent” (Fondazione Nicola Del Roscio, dicembre 2024 – marzo 2025), realizzata in collaborazione con il Musée Yves Saint Laurent Marrakech e il Musée Yves Saint Laurent Paris. L’esposizione ha riunito sessanta bozzetti e disegni originali dedicati ai costumi e alle scenografie create dal maestro per il balletto, il teatro e il cabaret: un corpus che racconta la sua visione del corpo come palcoscenico, dell’abito come architettura effimera.

Edwige Feuillère nei panni della regina e Martine Chevallier nei panni di Edith de Berg nell’atto I di L’Aigle à deux têtes (L’aquila a due teste), diretto da Jean-Pierre Dusseaux, Théâtre de l’Athénée-Louis Jouvet, Parigi, 1978.fonte Fondazione Pierre Bergé — Yves Saint Laurent

Oggi, più di un secolo dopo la sua inaugurazione, il Théâtre de l’Athénée-Louis Jouvet continua a essere un simbolo della Parigi più colta e raffinata — un luogo dove le arti si incontrano, dove la moda incontra la musica, e dove l’eleganza di Pierre Bergé e Yves Saint Laurent continua a riverberare tra velluti e sipari, come un eco discreto di bellezza senza tempo.


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