C’è un momento, nel rito dell’arredare una casa nuova, in cui la scelta di una lampada da tavolo diventa quasi poetica. Quando le giornate si accorciano e la luce naturale si dissolve presto, la lampada non è più un semplice oggetto funzionale: è un gesto di intimità, una dichiarazione di stile, il cuore luminoso di un rifugio domestico. La ricerca della “luce perfetta” conduce inevitabilmente verso i grandi classici del design italiano, nati tra gli anni Sessanta e Settanta: progetti che hanno saputo trasformare la funzione in arte e l’atmosfera in architettura.


Atollo, Vico Magistretti – Oluce, 1977

Simbolo assoluto del design italiano, Atollo di Vico Magistretti ha ridefinito l’idea stessa di abat-jour. Un esercizio di geometria pura — cilindro, cono e semisfera — che si trasforma in un oggetto scultoreo e senza tempo. Premiato con il Compasso d’Oro nel 1979, Atollo si muove tra rigore e magia, tra essenzialità e decoro.
Pro: perfetta sintesi tra estetica e funzione; luce calda e diffusa.
Ideale per: salotti e camere da letto contemporanee, dove ogni dettaglio è pensato per resistere al tempo e alle mode.


Nesso, Giancarlo Mattioli – Artemide, 1967

Con la sua silhouette a medusa e il corpo in resina arancione, Nesso rappresenta l’ottimismo formale degli anni Sessanta. Progettata per Artemide da Giancarlo Mattioli e dal gruppo “Città Nuova”, è una lampada che trasforma la luce in atmosfera, dissolvendo il concetto stesso di sorgente luminosa.
Pro: luce avvolgente e diffusa, design pop e scultoreo.
Ideale per: ambienti dal carattere giocoso e rétro, come uno studio creativo o un soggiorno dal gusto vintage.


Snoopy, Achille e Pier Giacomo Castiglioni – Flos, 1967

Elegante e ironica, Snoopy è un capolavoro di equilibrio visivo. La base in marmo di Carrara sostiene un riflettore in metallo verniciato che sembra fluttuare, evocando la testa del celebre cane dei fumetti di Schulz. Un progetto che unisce tecnicismo, ironia e una bellezza che non teme il passare del tempo.
Pro: intensità luminosa regolabile, materiali nobili e presenza scenica.
Ideale per: scrivanie o tavoli da lettura, dove il design incontra la quotidianità con disinvoltura.


275, Marco Zanuso – Oluce, 1963–1965

La 275 è una dichiarazione di libertà progettuale: nata come lampada da scrivania, è in realtà pensata per illuminare porzioni di ambiente, non postazioni operative. Il suo cinematismo, che sposta il diffusore con un gesto quasi teatrale, la rende un’icona della luce “in movimento”.
Pro: design dinamico, luce modulabile e carattere scultoreo.
Ideale per: ambienti contemporanei e minimalisti, dove la forma stessa della lampada diventa protagonista dello spazio.


Eclisse, Vico Magistretti – Artemide, 1965

Un piccolo capolavoro di ingegnosità, Eclisse nasce dal desiderio di controllare la luce come fosse un fenomeno astronomico domestico. Grazie al paralume interno rotante, regola l’intensità luminosa fino a “eclissare” la sorgente. Vincitrice del Compasso d’Oro nel 1967, è oggi esposta al MoMA e alla Triennale di Milano.
Pro: luce regolabile, formato compatto, forte valore iconico.
Ideale per: comodini, mensole e angoli lettura dal gusto raffinato; la versione arancione dona un tocco di calore rétro.


Acrilica (281), Joe e Gianni Colombo – Oluce, 1962

Un esperimento di luce e materia. Acrilica nasce dal genio visionario dei fratelli Colombo, che sfruttano la conducibilità del metacrilato per far risalire la luce dalla base in acciaio fino alla sommità trasparente. Il risultato è un effetto magico: la lampada sembra illuminarsi dall’interno, come un oggetto sospeso nel tempo.
Pro: effetto luminoso unico, poetica futurista, materiali innovativi.
Ideale per: spazi essenziali o ambienti notturni dove la luce diventa esperienza sensoriale.


In una stagione in cui la casa si trasforma nel nostro rifugio più intimo, queste lampade non sono solo oggetti di design, ma piccole architetture di luce. Ognuna di loro racconta una diversa idea di comfort, di estetica e di tempo. Sceglierne una , o più d’una , significa riscrivere il modo in cui la casa accoglie la notte.


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