A Milano, la pausa caffè può trasformarsi in un’esperienza culturale. Nei musei della città, le caffetterie non sono più semplici punti di ristoro: sono veri e propri spazi di dialogo tra arte, design e quotidianità. Luoghi aperti, vivi, capaci di attrarre i milanesi anche al di fuori delle sale espositive, diventando nuove destinazioni urbane dove l’estetica incontra la socialità. Dal centro storico fino alle aree più contemporanee, la città custodisce una costellazione di caffè museali che raccontano, ciascuno a modo suo, la Milano dell’architettura e della creatività.


Bar Luce – Fondazione Prada

Foto Attilio Maranzano

Progettato da Wes Anderson nel 2015, il Bar Luce riproduce l’atmosfera di una tipica caffetteria milanese degli anni Cinquanta e Sessanta. È un luogo pensato per essere vissuto, non solo ammirato: uno spazio in cui leggere, scrivere o semplicemente osservare. All’interno del primo edificio che accoglie i visitatori della Fondazione Prada, Anderson ricrea un universo visivo sospeso tra memoria e cinema. Le pareti rivestite in legno, i banconi in formica, i pavimenti geometrici e la palette pastello rievocano la cultura popolare italiana del dopoguerra. Il soffitto a volta riproduce in miniatura la Galleria Vittorio Emanuele, mentre echi del Neorealismo — da Miracolo a Milano a Rocco e i suoi fratelli — permeano la scenografia di questo bar-museo.


Caffè Fernanda – Pinacoteca di Brera

Foto Caffè Fernanda

Dedicato a Fernanda Wittgens, prima donna a dirigere un museo statale in Italia, il Caffè Fernanda è un omaggio alla visione colta e coraggiosa che ricostruì Brera nel dopoguerra. Le pareti in blu ottanio dialogano con i toni caldi delle sale della Pinacoteca, mentre la luce orientabile dei proiettori scandisce l’ambiente come in un set teatrale. Sopra il grande bancone in noce e ottone, che reinterpreta i mobili a costine degli anni Cinquanta, trovano spazio opere d’arte che rendono la caffetteria un’estensione naturale della galleria: scultura, pittura e design convivono in un equilibrio di rara eleganza.


Vòce Aimo e Nadia – Gallerie d’Italia

Foto Vòce Aimo e Nadia

Firmato da AMDL Circle sotto la direzione di Michele De Lucchi, Vòce Aimo e Nadia fonde arte, architettura e alta cucina in un’esperienza multisensoriale. All’interno dell’ex sede della Banca Commerciale Italiana, in Piazza della Scala, gli ambienti uniscono rovere, marmo botticino e granito, componendo un racconto che attraversa tre secoli di stile. Tra libreria, caffetteria e ristorante gourmet, questo spazio dialoga con la città attraverso la grande vetrata affacciata sul giardino di Alessandro Manzoni, dove in estate si sposta il dehors. È una dichiarazione d’amore alla Milano più colta e gastronomica.


Officina Design Café – ADI Design Museum

Foto Design Café

Progettato da Marco Ferreri, l’Officina Design Café interpreta lo spirito del ADI Design Museum con un linguaggio materico e contemporaneo. Due ambienti distinti – lo shop e la caffetteria – si aprono su un’area comune, entrambi caratterizzati da una sobria eleganza industriale. Il rame, fornito da KME Italia, scalda le superfici e riflette la luce in modo delicato, mentre le sedute — tutte diverse tra loro — sono autentiche opere di design donate dalle aziende associate ADI. Ogni sedia racconta una storia, con una targhetta che ne documenta origine, designer e anno di produzione: un archivio vivente del Compasso d’Oro, da scoprire sorseggiando un caffè.


Giacomo Caffè – Palazzo Reale

Foto Giacomo Caffè

Elegante e senza tempo, il Giacomo Caffè unisce l’eleganza di un bistrot francese al calore di un caffè viennese. Arredi dei primi del Novecento, specchi, legni scuri e dettagli in ottone costruiscono un ambiente in cui il gusto rétro incontra la tradizione milanese dell’ospitalità. Dal profumo delle brioches di Giacomo Pasticceria alla leggerezza dei piatti del mezzogiorno, fino all’aperitivo nel cortile storico di Palazzo Reale, ogni momento della giornata trova qui la sua dimensione raffinata.


LùBar – Galleria d’Arte Moderna

Foto LùBar

Incastonato nel portico sud di Villa Reale, il LùBar è un’elegante serra urbana che rilegge la convivialità mediterranea attraverso una sensibilità contemporanea. Grandi vetrate affacciate sul giardino all’inglese, materiali originali del Settecento e una vegetazione rigogliosa trasformano lo spazio in una luminosa orangerie milanese. Marmi, pietra e legno dialogano con elementi realizzati su misura in Marocco e con un bancone in materiale riciclato proveniente da Berlino: un equilibrio perfetto tra artigianato, sostenibilità e atmosfera. Tra palme e cactus, il verde diventa il vero protagonista di questo giardino d’inverno, dove la pausa pranzo si fonde con la poesia della natura.


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