Il dialogo tra architettura e moda nella collezione “Fondamenta”

Lo scopo del nostro lavoro è da sempre quello di esplorare la sinergia tra mondi apparentemente distanti — la moda e l’architettura — raccontando le loro connessioni attraverso progetti, archivi e nuove iniziative. Quando siamo stati contattati da Silvia Scaglia e Jacopo Palmieri, fondatori di SCA\JA, abbiamo capito che questi due linguaggi, in realtà, non sono affatto lontani: si sfiorano, si contaminano e si nutrono a vicenda.

L’invito nel loro atelier è stato come attraversare una soglia simbolica. Dietro quella porta, il cemento non costruiva muri, ma identità. Silvia e Jacopo ci hanno presentato il loro nuovo progetto: una collezione di scarpe realizzate con un materiale tanto familiare in cantiere quanto insolito in passerella — il calcestruzzo.

Un’idea radicale, poetica e concreta al tempo stesso. Come ci ha raccontato Jacopo, il duo ha ideato una formula proprietaria di GFRC, un cemento rinforzato con fibre di vetro biodegradabili e microsfere riciclate. Il risultato è un materiale sorprendente: plastico e scultoreo, resistente ma leggero, perfetto per dar vita a tacchi che sembrano piccole architetture da indossare.

Il progetto nasce da una riflessione profonda: “Sagome Brutaliste”. Inevitabilmente, il pensiero corre al béton brut e al brutalismo — a quella tensione tra forza e vulnerabilità che appartiene tanto ai palazzi di cemento quanto ai corpi che abitano la moda. Le creazioni di SCA\JA si collocano in questo spazio liminale: tra la ruvidità di una superficie grezza e la grazia di una linea femminile, tra il gesto architettonico e la costruzione del sé.

Nel loro laboratorio, il cemento prende forma con la precisione e la lentezza dell’artigianato. Il tacco “pilone” delle linee Lina e Ray nasce da una miscela che viene colata, iniettata e lasciata riposare sotto una coperta di cotone, dove le fibre respirano e l’umidità evapora. Ogni tacco è diverso dall’altro, segnato da bolle d’aria, piccole imperfezioni e venature che ne raccontano la nascita. Ognuno ha conosciuto il calore della periferia napoletana, dove prende vita, prima di completare il suo viaggio a Vigevano, luogo simbolo della tradizione calzaturiera italiana.

Lì, il tacco incontra la scarpa: un incontro tra materia e gesto, tra architettura e corpo. Non è solo estetica — è innovazione. È il momento in cui la cultura artigianale si fonde con un impulso di cambiamento, traducendo il linguaggio dell’architettura in quello della moda.

La collezione si chiama “Fondamenta”, ed è un omaggio a cinque figure femminili che hanno contribuito in modo indelebile alla storia dell’architettura: Eileen Gray, Ise Gropius, Lilly Reich, Lina Bo Bardi e Ray Eames. Cinque donne che hanno saputo costruire, oltre alle forme, un linguaggio di libertà e visione.

Ma la ricerca di SCA\JA non si ferma al gesto estetico.
Come ci hanno raccontato Silvia e Jacopo, la sostenibilità non è una tendenza, bensì un principio strutturale del marchio. Ogni scarpa è realizzata al 100% in Italia, in collaborazione con una rete di artigiani, produttori e industrie che condividono gli stessi valori etici e ambientali. Tutti i partner sono certificati e rispettano gli standard europei più rigorosi.

I materiali impiegati raccontano una nuova forma di responsabilità: pelli provenienti da scorte morteacciaio inossidabile riciclato e GFRC, una miscela che riduce l’uso di risorse vergini, il consumo d’acqua e le emissioni di CO₂, senza compromettere la qualità o la durata.

Ogni dettaglio, ogni superficie, ogni venatura diventa così parte di un manifesto: quello della bellezza imperfetta, autentica, resistente al tempo e alle mode. È una dichiarazione di poetica contro l’effimero, un richiamo all’onestà materica dell’architettura brutalista e al valore della manualità.

In SCA\JA, la sostenibilità è anche culturale.
Significa progettare dai margini, dare voce a ciò che il sistema tende a escludere. Trasformare ciò che appare secondario in fondamento. Ed è proprio da queste fondamenta che nasce una nuova visione, capace di fondere innovazione, responsabilità e bellezza in un unico linguaggio.

“Fondamenta” è più di una collezione: è un manifesto tangibile della possibilità che esista un modo diverso di costruire la moda — più onesto, più colto, più umano. E come ogni architettura che resiste nel tempo, anche queste scarpe portano con sé l’idea che il futuro si costruisca, sempre, partendo da ciò che poggia a terra.


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