A un’ora e mezza da Milano esiste un luogo che è molto più di una semplice meta naturalistica. È un’idea, una visione, una realtà tangibile che unisce storia industriale e bellezza paesaggistica in un unicum raro e autentico. È l’Oasi Zegna, un territorio libero e accessibile che si estende per 100 chilometri quadrati sulle Alpi Biellesi, in Piemonte. Un ecosistema modellato sin dagli anni Trenta da Ermenegildo Zegna, pioniere di una sostenibilità autentica e concreta, che ha saputo intrecciare l’eccellenza manifatturiera con un profondo rispetto per il territorio.

Fonte foto: Fondazione Zegna

Affascinato dalla forza della natura e mosso dal desiderio di restituire valore al territorio d’origine, Zegna tracciò una nuova via: non solo metaforicamente. Fondò il Lanificio nel 1910 e poco dopo avviò un ambizioso piano di rimboschimento piantando oltre 500.000 alberi. Poi costruì la strada 232, oggi conosciuta come “Panoramica Zegna”, trasformandola in un vero e proprio corridoio ecologico che mette in connessione comunità, paesaggio e cultura. Un progetto visionario che ha anticipato di decenni il concetto di economia rigenerativa.

Fonte foto: Oasi Zegna

Nel 1993, quel pensiero lungimirante ha preso forma definitiva con la nascita dell’Oasi Zegna, iniziativa promossa dalla famiglia Zegna per valorizzare non solo l’ambiente naturale, ma la vita in tutte le sue manifestazioni. L’Oasi si sviluppa oggi su 1.420 ettari di boschi e 170 ettari di pascoli, integrando turismo lento, educazione ambientale e valorizzazione delle risorse locali. Un esempio raro di sinergia virtuosa tra industria e paesaggio. Dal 2014 è riconosciuta con il patrocinio del FAI – Fondo Ambiente Italiano.

Fonte foto: Oasi Zegna

Camminare nell’Oasi significa attraversare ecosistemi diversi e straordinariamente integri: dalla conca dei rododendri – il cuore più fragile e spettacolare del progetto, ideato da Zegna come luogo per la fioritura di questa pianta alpina – ai boschi secolari della Valsessera, passando per i borghi in pietra incastonati nelle vallate. Il ciclo della natura qui detta il ritmo di ogni visita: in primavera sbocciano i rododendri, d’estate i sentieri regalano frescura e viste mozzafiato, l’autunno incendia il paesaggio con sfumature ocra, e in inverno le piste di Bielmonte accolgono sciatori e ciaspolatori.

Panoramica Zegna: un viaggio in 10 tappe
Da Trivero alla Valle Cervo: i rifugi e i borghi più belli, sentieri e panorami lungo la strada costruita da Ermenegildo Zegna. Scopri l’itinerario

Tra le esperienze più evocative, vale la pena citare il Foresta dei Sorrisi, percorso sensoriale tra i faggi di Bocchetto Sessera. Il percorso è stato progettato dall’esperto di bioenergetica Marco Nieri, che ha studiato le piante della zona e ha installato lungo il sentiero pannelli informativi per spiegare gli effetti che larice, abete, betulla e faggio possono avere sul nostro sistema energetico e psicofisico. L’Alpe Artignana regala scorci mozzafiato in ogni stagione, mentre tutta l’alta Valsessera si presta a trekking impegnativi o pedalate in mountain bike tra silenzi e vallate incontaminate.

Fonte foto: Oasi Zegna

L’Oasi Zegna non è solo un luogo da visitare: è un invito a rallentare, osservare, respirare. Un modello di armonia tra uomo e ambiente che ancora oggi, a oltre cent’anni dalla visione del suo fondatore, continua a rigenerare senso e bellezza. Un luogo da attraversare almeno quattro volte l’anno, per ricordarci che la natura – se rispettata – sa essere la più alta forma di cultura.


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Una replica a “Oasi Zegna: nel cuore verde del Biellese, il sogno gentile di un imprenditore visionario”

  1. Post scritto divinamente, soprattutto nella parte finale.

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