Fonte foto: Saint Laurent

Nel cuore austero della Bourse de Commerce – sede della Fondation Pinault a Parigi – Anthony Vaccarello firma per Saint Laurent una collezione che riscrive le regole dell’eleganza contemporanea. Un lessico rarefatto e misurato, che abbandona ogni ridondanza per abbracciare una grammatica della leggerezza: la Primavera/Estate 2026 si manifesta come un sussurro, sospeso tra rigore e dissolvenza.

Vaccarello rinuncia al concetto tradizionale di passerella. Al suo posto, un’esperienza immersiva costruita attorno a Clinamen di Céleste Boursier-Mougenot, opera che trasforma la rotonda del museo in uno specchio d’acqua di diciotto metri di diametro. Un lago effimero attraversato da centinaia di ciotole di porcellana bianca, lasciate libere di galleggiare, collidere, disperdersi e ritrovarsi, come piccole imbarcazioni alla deriva. Ogni urto genera un suono, creando una partitura acustica aleatoria e irripetibile.

Fonte foto:  Bourse de Commerce

La collezione si muove silenziosa intorno a questa installazione, dialogando con la sua armonia fluida. Le silhouette, asciutte e rilassate, sembrano riflettere lo spirito stesso dell’opera: abiti come onde lievi, pensati per assecondare il moto del corpo più che per imporsi su di esso.

La corrente che anima Clinamen – generata artificialmente – non è solo il motore di un gesto estetico, ma anche metafora della transitorietà. Nulla si ripete, ogni suono è unico, ogni percezione soggettiva. È un invito a rallentare, ad ascoltare, a farsi attraversare dal tempo e dallo spazio.

In questo silenzio orchestrato, Vaccarello non propone una collezione, ma un’esperienza: effimera, contemplativa, profondamente contemporanea.

Fonte foto:  Bourse de Commerce


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