Fonte foto: Miu Miu

La settimana della moda di Parigi si è conclusa, ma come sempre, ha lasciato dietro di sé una scia di riflessioni interessanti, non solo sulle ultime tendenze in fatto di abbigliamento, ma anche sul design in tutte le sue sfumature. Le sfilate parigine di quest’anno hanno dimostrato ancora una volta quanto la moda e il design possano essere legati da un filo invisibile, ma potentissimo, che unisce estetica, architettura e narrazione.

Un esempio perfetto di questa fusione è stato il fashion show di Louis Vuitton, che ha scelto come location l’imponente Etoile du Nord Building, una stazione ferroviaria del XIX secolo. La scelta non è casuale: Nicolas Ghesquière, direttore creativo della maison, ha voluto ricreare l’atmosfera unica di una stazione parigina, portando il pubblico in un viaggio simbolico che si intrecciava con la storia del brand e il suo indissolubile legame con il tema del viaggio. La scenografia, curata da Es Devlin, non era solo un set, ma un vero e proprio racconto visivo che catturava ogni spettatore, con rimandi a film iconici come Casablanca e Assassinio sull’Orient Express. Ogni angolo della stazione sembrava invitare a guardare gli altri viaggiatori, a fermarsi un istante per prestare attenzione a ciò che nella quotidianità viene perso nel caos.

Fonte foto: Louis Vuitton

Al contrario, Chanel, pur rimanendo fedele alla sua tradizione, ha dato vita a una sfilata che ha saputo reinventare la sua iconica eleganza. La sfilata è stata ospitata nel Grand Palais, uno dei luoghi più rappresentativi della maison, dove una sinuosa striscia nera ha attraversato l’intera navata, creando una connessione visiva tra lo spazio e le collezioni. Questo “fil noir”, ideato dal designer Willo Perron, storico collaboratore della maison, ha dato vita a un’atmosfera elegante e minimale, ma carica di significato, in perfetta sintonia con la maison. Un omaggio al legame profondo di Chanel con il Grand Palais, che risale ormai al 2018.

Fonte foto: Chanel

Miu Miu, ha scelto un approccio completamente diverso, rompendo gli schemi della tradizione femminile. Miuccia Prada ha trasformato il Palais d’Iena in un universo vibrante, grazie a un moiré giallo che avvolgeva ogni angolo, colonne comprese. La collezione, intitolata Femininities, ha mescolato riferimenti alla moda della prima parte del novecento, con un’interpretazione fresca e contemporanea, creando un contrasto molto interessante. Le sedute per gli ospiti erano sedie di legno da cucina private di gambe, contribuendo a evocare una visione intima e straniante allo stesso tempo.

Fonte foto: Miu Miu

Il mese della moda si è concluso con l’indimenticabile sfilata di Yves Saint Laurent, che ha incantato grazie alla sua eleganza minimalista. La scenografia curata da Bureau Betak, consisteva in un ovale di onice, semplice ma potente, che ha permesso alla collezione di emergere in tutta la sua essenza. Le lastre di marmo dai colori caldi, poste lungo la passerella, hanno creato un’atmosfera raffinata e minimalista, ma al contempo intensa, che ha rispecchiato alla perfezione lo spirito della collezione della maison.

Fonte foto: YSL

La Paris Fashion Week di quest’anno ci ha dimostrato una volta di più quanto la moda sia una forma d’arte totale, capace di fondere design, architettura e storytelling in un unico, grande spettacolo. Ogni collezione, con la sua location e la scenografia curata nei minimi dettagli, ha raccontato una storia, trasformando ogni sfilata in un’esperienza visiva e sensoriale unica.


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